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Le piastrelle esagonali sono una delle tendenze più forti e interessanti degli ultimi anni. L’ispirazione è retrò, e rimanda alle cementine diffuse fra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento: piastrelle realizzate con una miscela di cemento e sabbia, di forme e dimensioni diverse, sia tinta unita che decorate secondo il gusto del tempo, dal Liberty all’Art Nouveau. Oggi le piastrelle esagonali rispondono alle tendenze dello stile “vintage”, e sono tornate decisamente di moda.
Il carattere è sofisticato ma informale. Rispetto alle classiche mattonelle quadrate, le esagonali hanno una forma più articolata che crea interessanti geometrie visive perfette sia come pavimento che come rivestimento a parete. Il materiale di elezione della piastrella esagonale è il gres porcellanato, che consente di ricreare innumerevoli finiture e allo stesso tempo è di facile manutenzione.
Perché scegliere le piastrelle esagonali
Tutte queste caratteristiche rendono la piastrella esagonale molto decorativa, anche in una semplice versione in tinta unita grazie alla forma e al contrasto cromatico con la fuga. Per una superficie più dinamica si può scegliere di posare un mix di esagone in sfumature diverse dello stesso colore, oppure colori diversi e a contrasto, come il classico bianco e nero. Una tendenza interessante e molto decorativa è anche quella della finitura a effetto maiolica con posa patchwork. Il formato esagonale è disponibile anche per il mosaico, una scelta apprezzata soprattutto per le pareti del bagno e della cucina. Un altro elemento da considerare quando si sceglie il mix di colori, è lo schema di posa che può creare interessanti disegni più o meno regolari.
Come avviene la posa delle piastrelle esagonali
La posa delle piastrelle esagonali può assumere caratteristiche diverse in base agli eventuali abbinamenti di colori e finiture. Se ad esempio il progetto prevede piastrelle esagonali di diverso colore ma nello stesso formato è opportuno stabilire fin dal principio il disegno da creare con la giustapposizione delle diverse tinte. Oppure, se si prevede di posare in continuità piastrelle esagonali e piastrelle di altro formato - ad esempio in gres effetto legno - è importante stabilire fino a dove posare ciascuna tipologia, e se creare una divisione netta e lineare tra i due pavimenti o, in alternativa, se ricercare un effetto più dinamico facendo compenetrare i due pavimenti. In questo caso, le piastrelle di forma rettangolare o quadrata dovranno essere opportunamente sagomate in modo da incastrarsi con le piastrelle esagonali.
In generale le pose miste richiedono qualche accorgimento in più, e in tutti i casi è fondamentale avere un’idea chiara degli effetti da creare e delle misure, per ottenere un risultato armonioso.
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Piastrelle esagonali: alcune idee per gli accostamenti
La grande quantità di finiture disponibili è un invito ad abbinare due tipologie di materiali diverse. Qualche esempio? Negli open space, una scelta molto frequente, che abbina estetica e praticità, è quella delle piastrelle esagonali in gres con i listoni di parquet (o di parquet laminato): le prime posate nella zona operativa e quindi soggetta a sporcarsi della cucina, i secondi nella zona living. Per un risultato più interessante e rifinito, il parquet viene tagliato in modo da inserirsi perfettamente all’interno della sagoma creata dalle esagone. Un approccio simile si può avere con piastrelle esagone in gres effetto marmo e listoni in gres effetto legno. Anche in questo caso il gres viene tagliato in modo da combaciare con le esagone.
Piastrelle esagonali: dimensioni e colori
Il formato classico delle piastrelle esagonali è di dimensioni contenute, e si avvicina a quello delle piastrelle quadrate tradizionali di formato 20x20cm. Il formato piccolo, invece, si presenta come un vero e proprio mosaico, le cui tessere hanno forma esagonale, montato su rete. Il formato più grande, poi, conferisce uno stile innovativo e contemporaneo, creando interni dal carattere forte. Sono interessanti gli abbinamenti tra esagone di dimensioni diverse soprattutto nell’ambiente bagno, con le piastrelle di grandi formati per pavimento e il formato piccolo, o mosaico, a parete. Oltre al formato, un aspetto importante è la scelta del colore e della finitura. Come già detto si può optare per la tinta unita, decidere di abbinare sfumature diverse dello stesso colore, scegliere tra superfici lucide oppure opache, o ancora giocare con abbinamenti a contrasto. Per il mosaico , in particolare, si possono mescolare colori di gradazioni diverse per un risultato più decorativo. Finiture come gli effetti legno e marmo creano una superficie visivamente più mossa proprio perché riproducono le caratteristiche venature di questi materiali.
In conclusione, un prodotto decisamente di tendenza: versatile, estremamente decorativo, disponibile in moltissime varianti e stili diversi.