Come rinnovare il bagno senza togliere le piastrelle

Il bagno è uno degli ambienti più “sfruttati” della casa, in quanto viene usato regolarmente più volte al giorno. Per questo, oltre alla manutenzione ordinaria, possono rendersi necessari interventi di ristrutturazionepiù profondi.


Tra le soluzioni alle quali si ricorre più di frequente vi è la sostituzione delle piastrelle – che in bagno, a differenza di ogni altro ambiente domestico, ricoprono buona parte delle pareti e quindi caratterizzano fortemente l’estetica dell’ambiente –per la posa di un nuovo rivestimento.


Esistono però svariate alternative per rinnovare il bagno senza rimuovere le piastrelle o demolire la pavimentazione: in questo articolo vedremo quali sono e come possono essere implementate.



Ricoprire le piastrelle: resina o cemento


Per rivestire il bagno senza togliere le piastrelle esistono due approcci diversi; il primo consiste nel ricoprire il rivestimento preesistente con un ‘coprente’ elastico (resina o cemento) mentre il secondo prevede di applicare sulle mattonelle già fissate alla muratura un secondo strato di piastrelle più sottili (e quindi più leggere) così da creare un nuovo rivestimento ceramico applicato a quello già esistente.


Nel caso si decida di ricoprire il vecchio rivestimento con un nuovo rivestimento in resina o in cemento è necessario approntare una serie di interventi preparativi in modo tale da far sì che la resina o il cemento aderiscano perfettamente alla superficie.


La prima cosa da fare è pulire le fughe, rimuovendo i residui di sporco che tendono ad accumularsi negli spazi tra le singole mattonelle; a tale scopo si possono utilizzare un raschietto oppure un foglio di carta vetrata (passandolo di profilo) e un detergente apposito.


Operaio Riempie Fughe Pavimento

Nella foto: Operaio Riempie Fughe Pavimento


Occorre poi pulire le piastrelle con un prodotto specifico per eliminare i residui di unto che potrebbero creare problemi di aderenza. Fatto ciò, per uniformare la superficie, è possibile colmare le fughe con un primer.


Terminate queste attività preparatorie si passa all’applicazione di un fondo, di solito una resina epossidica; dopo la prima mano di resina, prima che questa asciughi, bisogna stendere una rete di plastica a maglie strette e fissarla stendendo uno secondo strato (più sottile) di resina con un rullo, assicurandosi che non vi siano irregolarità.


Per terminare il lavoro servono altri due passaggi: il primo prevede l’applicazione di uno strato di resina cementizia che renda liscia ed omogenea la superficie e dà la colorazione e l’effetto materico; il secondo è costituito dalla finitura superficiale che oltre che a proteggere lo strato sottostante serve anche a dare l’effetto estetico più o meno lucido che si desidera.


Le resine possono essere utilizzate, così come il cemento, per ricoprire non solo i rivestimenti alle pareti ma anche i pavimenti dei bagni; in commercio esistono resine liquide autolivellanti e resine cementizie che possono essere levigate o spatolate dopo l’applicazione.



Per chi invece non vuole rinunciare ad un rivestimento ceramico in mattonelle esiste una soluzione alternativa, ossia la posa di altre piastrelle sopra quelle già presenti. In tal caso, è bene optare per piastrelle sottili, in modo tale da minimizzare lo spessore aggiuntivo particolarmente antiestetico in prossimità della porta ma anche sui muri.


Le piastrelle in gres porcellanato sottile hanno uno spessore molto ridotto – da 3 a 6mm – e sono talora rinforzate da una rete in fibra di vetro applicata sul retro. Queste piastrelle sottili sono disponibili in molti formati diversi e con effetti decorativi di ogni genere: dalla pietra, al legno, alle superfici colorate e decorate: sono quindi perfette per coniugare l’estetica e le caratteristiche di resistenza e pulibilità tipiche del gres.


Per posare questo tipo di prodotto, occorre verificare che il vecchio rivestimento sia solido e sia stato preventivamente pulito e sgrassato; le nuove piastrelle vanno quindi applicate con un apposito collante, facendo attenzione a fare aderire bene il collante su tutta la superficie posteriore della piastrella in modo da non lasciare vuoti al di sotto.


In alternativa, è possibile rinnovare i rivestimenti del bagno utilizzando piastrelle in bicottura, un materiale diverso ma altrettanto versatile e pratico.



Cambiare l’arredamento


Per quanto riguarda la posa di un nuovo pavimento direttamente sopra quello vecchio, gli accorgimenti sono simili; le piastrelle non possono essere troppo sottili – in quanto sono sottoposte ad uno stress meccanico maggiore – né troppo spesse, altrimenti il piano di calpestio si alzerebbe troppo e questo potrebbe causare dei problemi di natura pratica.


Ma come scegliere il materiale più adatto? Per i bagni si prediligono, in genere, pavimenti in gres porcellanato che, oltre ad essere in grado di resistere quasi del tutto all’assorbimento dell’acqua (fattore essenziale in bagno) offre una vasta gamma di soluzioni, sia adatte dal punto di vista tecnico –elevata resistenza e robustezza – sia sul fronte estetico.


La superficie delle piastrelle in gres, infatti, presentano svariate decorazioni che ‘imitano’ la texture delle doghe dei pavimenti in legno e l’aspetto delle mattonelle in pietra: per questo si prestano ad una vasta gamma di applicazioni e possono essere impiegate per la realizzazione di bagni in stili anche molto diversi tra loro.



Rifare il bagno senza togliere le piastrelle non implica necessariamente il rifacimento dei rivestimenti o della pavimentazione (a meno che non sia indispensabile). In molti casi, infatti, è possibile ottenere un buon risultato intervenendo in maniera meno radicale. Una delle soluzioni, in tal senso, è rappresentata dal rinnovamento degli arredi del bagno, gli elementi che più di altri tendono a rovinarsi per via dell’utilizzo costante.


Cambiare l’arredamento è una buona opzione anche se i rivestimenti e la pavimentazione sono recenti e in buono stato e, cosa più importante, costituiscono una buona base ‘neutra’ per l’installazione dei nuovi mobili. Le regole da seguire per una scelta ottimale sono le stesse da seguire per una qualsiasi ristrutturazione o per la realizzazione di un nuovo bagno: va anzitutto rispettata la coerenza stilistica tra le varie componenti che saranno installate nell’ambiente; ragion per cui, ogni elemento deve avere un’identità compatibile con quella degli altri oggetti d’arredo ai quali sarà abbinato.


In secondo luogo, è necessario tenere presente quali siano i colori e le tonalità del pavimento e delle piastrelle alle pareti (sia se sono quelli ‘originali’, sia se si tratta del rivestimento in resina o cemento applicato al di sopra: gli abbinamenti non devono essere né troppo uniformi (colore su colore) né troppo stridenti (contrasto cromatico forte) perché il risultato finale risulterebbe anonimo o disarmonico. La soluzione migliore è il compromesso, ossia un contrasto armonico ed equilibrato tra colori diversi in grado, al contempo, di valorizzare i singoli elementi di arredo e l’allestimenti complessivo.


Altro aspetto da tenere in considerazione, al di là di quello estetico, è quello prettamente funzionale: i mobili non devono essere grandi o ingombranti (perché risulterebbero poco pratici) ma dovrebbero risultare proporzionati allo spazio a disposizione ed alle dimensioni complessive del bagno, ottimizzandone la funzionalità.


Scegliere, ad esempio, mobili e sanitari sospesi facilita le operazioni di pulizia mentre un termoarredo consente, al contempo, di disporre di un dispositivo di riscaldamento simile ai termosifoni e di un ulteriore appoggio per gli asciugamani e.


Queste valutazioni sono di particolare importanza perché un rinnovamento del bagno che non prevede interventi sulle strutture in muratura – e di conseguenza la possibilità di rimodulare gli impianti – non consente di spostare i sanitari e i mobili; pertanto, dovendo conservare la medesima distribuzione dei mobili, questi ultimi devono riuscire a migliorare la praticità e la funzionalità di tutto l’ambiente, sfruttando al meglio gli spazi disponibili.



Studiare una nuova illuminazione


L’ultimo tocco per rinnovare il proprio bagno senza rimuovere le piastrelle e i pavimenti riguarda l’illuminazione. Senza interventi di muratura non è possibile ampliare le fonti di luce naturale (se presenti) né ricavarne di nuove, così da migliorare l’esposizione diurna di tutto l’ambiente. In compenso, l’installazione di nuovi dispositivi di illuminazione può migliorare sensibilmente l’effetto complessivo degli arredi rinnovati e, al contempo, rendere il bagno più arioso e funzionale.


In bagno, i punti di luce sono almeno due: uno sullo specchio che sormonta il mobile del lavabo e uno al centro del soffitto che illumina tutto l’ambiente; in entrambi i casi, la proiezione del fascio di luce deve implementato per mezzo di lampade bagno o faretti in grado di illuminare in maniera adeguata l’intero ambiente, soprattutto se questo è privo di finestre, e di esaltare le caratteristiche dei nuovi rivestimenti e degli arredi. Esistono inoltre specchi dotati di elementi illuminanti integrati, che contribuiscono a migliorare il livello di illuminazione del bagno, creando inoltre un gradevole effetto estetico.